La putain de la Republique

“Il premieri britannico Wilson fece nominare contessa da Elisabetta la sua amante e capo di gabinetto. Noi galantuomini stiamo con la Pompadour. Quindi, stiamo con la Carfagna”.

Con questa frase, Francesco Cossiga assolve il ministro delle Pari Opportunità, accusata da Sabina Guzzanti di esser stata nominata solo per aver “succhiato l’uccello a Berlusconi”.

Mara Carfagna risponde al j’accuse, chiamando la nota comica “figlia del senatore di Forza Italia Paolo Guzzanti” e annunciando di querelarla.

E’ come se la Carfagna le dicesse “tu sei figlia di papà e stai lì perchè hai avuto la vita facile; io sono diventata ministro, sudando e succhiando. Sono scesa a compromessi, sennò non ce l’avrei mai fatta”.

Non mi piace chi vuol dare la spallata al premier dalla spalliera del suo letto. E’ giusto però, in quanto personaggio pubblico e istituzionale, che si sappia se un ministro è l’amante del presidente del consiglio e se è stata nominata solo se fa dei gran “boccagli” (per dirla alla Verdone).

Per il resto, mi esimo da dare giudizi di valore sulla moralità di Mara Carfagna (anzi Car-fregna). Prima di tutto, perchè questa storia potrebbe non esser vera. E Berlusconi al telefono è un po’ come l’italiano medio che al bar si vanta di esser stato con la farmacista, senza nemmeno averla conosciuta.

E poi, perchè è l’ipocrisia la vera “questione morale” italiana e non la “ministra”, che è solo l’ennesimo capro espiatorio della storia della Repubblica.