Calma meridionale

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Non s’ode granchè sul sud in questa campagna elettorale. Nessun vero progetto per risolvere i problemi del meridione. Nessun piano di infrastrutture. Poche strategie di lungo respiro. Qui sembra che succeda tutto per inerzia. Che anche le cose importanti e belle che vengono messe in campo siano episodiche. Circoscritte. Estemporanee. Niente pare rispondere ad un disegno di sviluppo complessivo.

Le strade sono tutte “oggetto di lavori”. Bennato dice in una sua canzone che da Cosenza a Milano ci vuole un giorno di corriera. Ma forse la distanza reale è ancor di più.

Eppure il sud è la carta più importante su cui l’Italia può puntare. Easy and slow living, qualità della vita altissima, risorse impareggiabili si scontrano con un sistema lento, burocratizzato e per certi versi ancora feudale.

C’è ancora il mito del posto fisso; la gente, seppur laboriosa, non vuole rischiare. Il diritto è spesso favore.
A volte sembra di essere vicini ad una svolta vera, ma poi tutto rimane com’è. Come se il cambiamento desse fastidio a qualcuno.

E torna a sentirsi il solo rumore delle cicale.

41 commenti

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41 risposte a “Calma meridionale

  1. giddio

    Buongiorno a tutti,
    finalmente qualcosa di imteressante su cui dibattere!! Ho letto con attenzione quanto scritto da mario, anche se dire il vero sono cose che ormai ci raccontiamo da una vita. Forse lo facciamo perchè quando scendiamo giu a casa non abbiamo molto da fare, e allora, un po per dimostrare che siamo delle persone impegnate, ci mettiamo a fare politica. Si perchè, in fondo, di soluzioni non se ne vede l’ombra. Ogni volta che vengo a casa parliamo di quello che la nostra terra potrebbe offire e non offre. Lo ritengo, oramai, un esercizio della parola: sul mezzogiorno ormai si parla da 150 anni…io sinceramente mi sono scocciato!!!. Bisogna passare ai fatti. L aprima azione sarebbe quella di boicottare le elzioni. Spiego la mia tesi: da sempre ci hanno fatto credere che attraverso le elzioni, il massimo esercizio di democrazia, possiamo scegliere i nostri candidati e di conseguenza il futuro di una comunità. Bene, da quando esiste l’Italia repubblicana lo abbiamo sempre fatto con risultati, almeno per il mezzogiorno di’Italia disastrosi: emigrazione in continua crescita, dissocupazione al di sopra della media nazionale, tassi di malvivenza fuori dai parametri EU. L apolitica si dovrebbe interessare a tutto cio. Lo ha fatto? NO… conseguenza logica la politica nn è il mezzo , almeno nel mezzogiorno d’Italia, per creare una società che possa defirsi civile. Pertanto, alle prossime elezioni, iniziamo, in maniera democratica (nn volgio passare per il masaniello di turno, anche perchè nn lo sono) ammazzaimo la politica nel mezzogiorno con il nn voto: scheda nulla, bianca, astensione, quello che vi pare, purchè nn si esprima nessuna prefernza. Qualora consegnassimo ancora una volta le chiavi del nostro futuro ai politici locali, ai nostri cari baroni, a cui culturalmente e storicamente siamo cosi legati, si verrebbe a creare una nuova rete di favori che annichilirebbe i meriti e pregi della nostra terra. Quale sarebbe il ricambio della “nostra politica”?Apettare l’arrivo di una classe politica illuminata bnel mezzogiorno è perdita di tempo: in qualunque epoca le classi politiche meridionali sono sempre state collusse con la malavita: di “illuminato” c’erano solo le bombe !!!”Prendiamo in prestito” politici che nn hanno nulla a che fare con la nostrea terra. Che nn conoscono nessuno. Che applicano le regole cosi come sono. Che nn si intimoriscono di frinte alle minacce.In poche parole, tronchiamo di netto i legami che esistono fra i nostri politici e il territorio…forse… la priamvera arriverà

  2. Capo

    non dico niente se non dare totalmente ragione a chi ha commentato questo post prima di me, condivido al 20000% quello che ha scritto.
    aggiungo solo una cosa, che non metterà allegria ma che è vera: purtroppo la situazione descritta da mario non è esclusiva dell’Italia meridionale

  3. Max

    che dire, io non credo che boicottare l’elezioni sia l’unica strada..penso che comunque una scelta si possa pretendere, attenzione non sto assolutamente difendendo questa classe politica…credo invece che non sia solo nella politica il nostro futuro….nella nostra zona, c’è l’adagiarsi a quello che si ha…come giustamente dice Mario ed è vero che per noi è ancora il posto fisso la maggiore aspirazione…beh, questa mentalità è quella che da terra fertile al vecchio modo di fare politica…ma se noi non ci accontentassimo, se guardassimo il futuro in maniera convinta, consapevoli che le nostre capacità possono emergere in mille modi….basta metterle in gioco…alla base si deve avere la consapevolezza che la nostra terra non è Policoro, il Metapontino, la Basilicata….il nostro confine è il mondo intero…a Policoro possiamo fare tutti i lavori di questo mondo, possiamo vendere forchette ai cinesi e fare il ghiaccio per gli eschimesi….se si vuole si può fare….la spinta non viene solo da questi politici puzzosi…ma sopratutto dalla nostra iniziative, fatte dalle tante esperienze che abbiamo raccolto fuori….e se qualche idea è veramente valida…emerge aldilà di tutto…basta che non ne sia condizionata e non cerchi l’appoggio incondizionato nella comunità…perciò, il potere, l’amministrazione…si può migliorare partendo dal valore dei singoli…e poi…riprendiamocelo noi questo futuro perchè anche solo affidarlo ai nostri padri…non sarà mai nostro.

  4. Vincenzo

    Io sono totalmente in disaccordo sulla linea di Giddio. Secondo me l’inezia civile è il cancro della società, e per fortuna in italia ce n’è poca.
    Credo che nella vita bisogna stare da una parte, non scegliere è facile non schierarsi è comodo, ma decidere se una roba sia bianca o nera è fondamentale.
    Penso quindi che la politica debba essere fatta di persone e non che la politica decida sulla testa delle persone. Se questo succede comunque la politica è rappresentativa della società. A società inetta corrisponde rappresentanza irresponsabile.
    Per quanto riguarda il sud, credo che ci sia il bisogno di tornare a parlare di modelli e che a promuovere questi ultimi siano meridionali e meridionalisti gente che ha come prerogativa la cura della propria terra.
    Non c’è riforma che possa sollevarci o imprenditore che possa darci lavoro, solo la volontà di far fruttare la terra come i nostri hanno fatto venendo a Policoro e sancendo uno dei pochi esempi di sviluppo dal basso avvenuto nel sud Italia.
    Per questo la politica che ci rappresenta (male) è solo lo specchio della noncuranza della nostra identità.

  5. giddio

    Per Vincenzo:
    Non mi sembra di aver proprosto un modello “inetto”. Nell’affermare che la politica del sud è morta e che bisogna “affittare ” politici da fuori voglio proporre una soluzione al problema. Caro Vincenzo, la nostra terra non è mai stata sfruttata dai “nostri”. Lo sviluppo dal basso di cui parli nasceva da una grande riforma attuta in italia alla fine degli anni 50 che era la riforma agraria.è stata una classe politca illuminata, una classe che nn pensava alle elzioni come momento chiave della politica. Ma si occupava delle generazioni future propronendo, ma soprattutto realizzando modelli di sviluppo, che pero’ col tempo hanno, giustamente, esaurito la propria spinta propulsiva. Giusti o sbagliati che siano questi modelli si assumevano le loro responsabiltà difronte ai loro contemporanei e alla storia.
    Un ultima cosa: nella mia piccola esperienza politica, di politici che proponevono modelli ne ho sentiti e ho incontarti parecchi. Si mettevano in bocca le piu belle parole che la lingua italiana avesse creato. Ma alla fine il risultato era sempre lo stesso. Inettitudine. Quel senso civico di cui parli (che nn critico nella sua essenza, ma nella applicazione che ne fai) è la base su cui questa classe di poltici mediocri basa il prorpio potere. Riforma il tuo senso civico.
    In amicizia, Egidio

  6. Vincenzo

    Cordialmente. Non volevo creare l’equivoco che la riforma fondiaria è partita dal basso, volevo dire che la riforma fondiaria ha consentito di creare sviluppo dal basso, ovvero ha ingenerato decine di migliaia di piccole aziende familiari (puglia, basilicata e molise)che tutt’oggi sono la maggiore fonte di reddito a Policoro e nel metapontino. Esportiamo in frutta piu della fiat a melfi e produciamo occupazione. La maggiorparte dei soldi che sono oggi nelle banche di Policoro derivano direttamente o indirettamente dall’economia che ne è scaturita. Quindi se noi siamo qui a parlare vuol dire che la nostra terra ha fruttato per due generazioni almeno, e secondo me continua a farlo. Siamo in disaccordo.
    Secondo me bisogna ripartire dai nostri punti di forza.

    Per quanto riguarda i modelli, è vero ci sono stati tanti meridionali e meridionalisti ciarlatani ma non tutte le iniziative sono state fallimentari, lo dimostriamo io e te, e quindi secondo me bisogna aver il coraggio di scegliere anche se la scelta si rivelerà sbagliata e continuare a tenere alta la guardia. Bisogna pretendere che i politici rispondano di quello che dovrebbero fare e non fanno.

    Per concludere io ritengo che mai come oggi bisogna ripescare e ripensare (per turismo e imprenditoria) provvedimenti virtuosi come la riforma fondiaria e preferirli ad altri come la legge 488(che da i soldi a imprenditori del nord per costruire capannoni e scappare col malloppo dopo aver pagato i malavitosi e i corrotti).

    Ti prego di accettare le mie riflessioni come un mio punto di vista convinto e non un attacco personale.

  7. giddio

    Carissimo Vincenzo,
    Io accetto le riflessioni di chiunque. Non ho mai pensato che le tue riflessioni fossero un attacco personale. Anche perchè nn ho capito chi sei…
    Torniamo a noi.
    Il fatto che a policoro si stia bene economicamente è ben lontano dall’essere vero: qualche anno fa, l’ABI pubblico’ una lista con i paesi che presentavano il maggior indebitamento con le banche. Ebbene, sorpresa delle sorprese, policoro era ai primi posti. Tutti i macchinoni e le pellicce che vedi in giro appartengono alle banche!!!(battuta). Fatta eccezione per qualche ottima realtà imprenditoriale, e comunque sempre legata all’agricoltura, ben altro puoi trovare a policoro. Di progetti sul turismo ne sono usciti tanti: adesso tutti aspettano marinagri. Ti posso dire che anch’io sono molto ansioso nel vedere quali saranno i benifici che porterà a policoro, o al metapontino in genrale. Credo pero’ che per poter vedere qualche effetto sull’economia reale (quella di ogni giorno per intenderci) debbano passare diversi anni. Di leggi, caro Vincenzo (per caso galotto??), ne possiamo sscrivere quante ne vogliamo: purtroppo il tipo di sistema clientelare che si è instaurato nel metapontino nn permette la realizzazione di nessun progetto, a meno che questo progetto, di qualunque entità esso sia, nn venga “condiviso” da piu’ e piu’ politici o faccendieri di turno. Ribadisco il mio pensiero: l’unica forma di salvezza (se ancora ce ne di salvezza) è la diserzione delle urne, come segnale forte e scioccante. E poi magari “affittare” politici svedesi, svizzeri o tedeschi…..
    A presto

  8. Vincenzo

    ..e mo che hai capito chi sono? (e non sono quello che avevi pensato! sono quello che ti hanno riferito!) adesso che mi giudichi per quello che sono e non per quello che penso non ho voglia manco di contestare i dati che hai citato, che so tutti malposti e vaghi. Figuriamoci quelle trovate dei politici in affitto che sono fuori dalla politica mondiale.

    In amicizia, come sempre.
    Vincenzo Ge.no.ve.se.

  9. giddio

    Ciao Vincenzo,
    nn avendo capito chi fossi, avevo semplicemente risposto a quello che scrivevi, nn avevo interesse a sapere chi fossi. Volevo soltanto aprire una discussione interessante con qualcuno che la pensasse diversamente da me. Per quanto riguardi i dati: che siano vaghi è vero, ma sono anche dati un po vecchi e difficilmente reperebili (l’ABI in seguito ha impedito il libero accesso a questi dati). Del resto nn sto mica a un congresso di economia (e mai ci saro’) in cui devo citare anche la bibliografia!!!(ironico).Un ultima cosa: il pensiero espresso in questo blog nn vuole essere un accanimento ingiustificato verso la mia terra, che amero’ sempre. Il tutto nasce dall’esperienza accumulata durante i GPU: un periodo molto proficuo per la nostra crescita che ci ha porato a toccare con mano i problemi della nostra terra, ed a proporre delle soluzioni per esse (pensa che mario mi diceva che lopatriello ha inserito nel suo programma l’idea del farmer market, che io stesso avevo scritto per le scorse elzioni!!!…nn c’è piu’ religione). Mi ha fatto molto piacere discutere con te e spero che in futuro ce ne possano essere altre, magari di fronte una bella birra….ci si incazza solo verso le cose che si amano…e io sono molto incazzato!!!

    In amicizia, Egidio

  10. giddio

    Nota: Ovviamente quelle idee nn son mai passate in una fase operativa!!!!!..sto invecchiando: mi scordo di scrivere quello che devo dire.

  11. Vincenzo

    Carissimo Egidio,
    la cosa che temo del pensiero unico policorese, è la deriva delle speranze. Mi ricorda quella gente di Pianura (NA) che quando viene chiesto loro se a provocare quel disastro sia stato l’uno o l’altro politico rispondono a braccia aperte che sono tutti uguali.
    Prima di dover fronteggiare noi grandi problemi bisogna risvegliare la coscienza della gente. Non può essere tutto irreversibile.

    Purtroppo il pensiero unico oggi diventa l’ennesimo cavallo da cavalcare, Arbia lo dice dalle pagine dei giornali (di non andare a votare). Questo ci consegna nelle mani dei potenti.

    Per quanto riguarda i dati che dicono che siamo indebitati, secondo me (ma anche secondo esimi analisti) l’indebitamento non è un indice diretto del benessere. Voglio dire che i paesi la cui popolazione è piu indebitata in europa sono quelli che stanno meglio dal punto di vista dei salari e delle cure assistenziali (intendo Inghilterra e Spagna che sono paragonabili a noi come dimensioni e mercato).

    http://www.corriere.it/Primo_Piano/Economia/2004/06_Giugno/15/consumi.shtml

    Ora il paragone con Policoro è arduo. Ma sappiamo che se a Policoro la popolazione è indebitata rispetto all’entroterra è perchè è dovuto ad alcune caratteristiche precise:
    1. è un paese in espansione urbanistica quindi si investe sul mattone, questo in un panorama come la Basilicata in cui si spendono miliardi di Euro per fare i marciapiedi ai paesi che si spopolano è casomai indice di dinamismo (la gente se la sente di accendere mutui).
    D’altronde, questo è palese, ogni volta che si edifica una zona a Policoro aprono 2-3 banche.

    2. Poi c’è il fatto che compriamo tutto a rate, specialmente dopo l’arrivo dei centri commerciali. nell’entroterra non è così perchè gli stipendi sono piu bassi e i centri commerciali meno accessibili.

    3. Le aziende agricole , che sono quelle che ci rimettono di piu da questo scenario; loro si indebitano per innovarsi (passare al biologico, ingrandirsi o pagare la manodopera che è sempre meno disponibile). Quelle del metapontino ha detto uno della coldiretti di Policoro (poi ti trovo l’art.) che sono indebitate al 30%. Un dato preoccupante ma non spaventosamente superiore a quello nazionele (anche se è molto preoccupante per la situazione della nostra regione).

    Comunque sia il settore agricolo che è sempre in crisi e mai tutelato, è l’unico che regge. Il turismo è un grande potenziale ma a Policoro tutti ne parlano ma nessuno ha un idea interessante di come indirizzarlo.

    Fammi sapere se ti ritrovi con queste analisi e dimmi cosa ne pensi, per la birra ne parliamo verso luglio!

    Cordialmente!
    Vincenzo

  12. GIDDIO

    Ciao Vincenzo,
    Non condivido la tua analisi. Sono sicuramente d’accordo con gli “esimi analisti”, ma il problema da noi è l’insolvenza. Gli ultimi casi (vedi US) di insolvenza, sebbene su una piu grande scala, ne sono un esempio.
    Non è ben capito la storia del “pensiero unico. il fatto che 2 persone (casualmente io e arbia, che peraltro nn ho mai incontrato e conosciuto), porterebbe alla formazione di un pensiero unico???!!!Non so. Mi sembra un giudizio un po affrettato e un po generico. Pensa che frai miei piu cari amici (Giancarlo, mario, luchino, luca….)io son l’unico che ha preso questo tipo di decisione
    Saro’ sintetico:a policoro le cpse nn stanno bene, in agricoltura soprattutto. Noi due anni fa preparrammo un dettagliato documento programmatico in cui tutti questi argomenti son descritti. Fammi sapere come farteli arrivare. Saro’ lieto di darteli.

    Ciao

  13. GIDDIO

    ci sono cose mancanti: mi scuso.
    Il fatto che io e arbia la pensiamo allo stesso modo, porterebbe al “pensiero unico”??!!

  14. Vincenzo

    Dai,sto parlando seriamente, ovviamente non sei tu e arbia a fare il pensiero unico; ma quante volte hai sentito dire anche a gente della nostra età: “tanto so tutti uguali!” con le spalle allargate, ieri ne ho sentita una variante, “tanto so tutti uguali pensano solo a magnà e quando so sazi casomai fanno qualcosa di buono” detto da un 25enne e riferito ai politici.
    Il pensiero unico a cui alludo è una sorta di rassegnazione cronica, una rinuncia a sapere cosa accade nelle stanze dei bottoni. Assenza di informazione, se non quella ufficiale. Non è un caso se uno come mario arbia cavalca quest’onda. Lui è un osservatore attento della politica.
    Puoi anche continuare a dire che stiamo male, probabilmente se chiedi in giro sono tutti d’accordo con te, ma da noi non esistono fenomeni come la dispersione scolastica, siamo mantenuti dai nostri genitori in città dove la vita costa il doppio fino a 25 anni almeno, la stragrande maggioranza di noi (pensa ai tuoi o miei compagni di liceo). Questa non è percezione sono fenomeni sotto gli occhi di tutti. Mi piacerebbe che qualcun altro che frequenta questo blog intervenisse a proposito.
    Ripeto so che in agricoltura se la passano male, ma non è credibile che la nostra economia faccia a meno dell’agricoltura, soprattutto alla luce dei profitti che nonostante tutto continua a fare.

    La mia paura è che per piangerci addosso perdiamo l’entusiasmo di costruire qualcosa di buono per noi e per la nostra terra.

    Ora ti invito a cercare nelle parole che ho detto analogie con la gente che conosci o nei comportamenti che vedi. Non voglio dire ne che tu ti lamenti sempre e ne cose di altro genere, so per certo che ami Policoro quanto qualunque altro Policorese.

    Per quanto riguarda quelle carte, adesso non sono in Italia, me le darai a Luglio quando ci vediamo al Beerock per quella birretta di sopra, è ancora valida no?

  15. Vincenzo

    ah Eggì poi vorrei sapere quando parli di insolvenza ti riferisci alle aziende agricole? perchè per quanto mi risulta a policoro i più insolventi sono i commercianti piccoli (quelli che aprono le attività con i contributi pubblici e poi richiudono in un anno).
    è solo una domanda, nessuna allusione.
    Se si tratta di Agricoltori, credo che il problema si possa risolvere con le polizze assicurative (ed è notizia di qualche giorno fa di 36milioni di euro all’ente assicurativo regionale per le assicurazioni da calamità atmosferiche)

  16. giddio

    quindi concordi che c’è insolvenza da qualche parte??!!..abbiamo fatto un piccolo passo avanti. Ora per quanto riguarda le polizze assicurative: nn sempre ci sono le catastrofe naturali. Quando arrivano le catastrofi (nel maggio di 3 anni fa, c’è stata una super grandinata che ha causato ingentissimi danni nella zona si pane e vino) si aggiungono le catastofe umani: pagamenti irrisori (tant’è che ci sono state molte proteste per la grandinata di cui sopra) e ovviamente sempre in ritardo!!!- Adesso nn so se le cose sono cambiate (nn sono molto aggiornato sugli ultimi provvedimenti regionali)…che ti posso dire: speriamo di si!!!!Cio ti devrobbe portare a pensare che, fatta eccezione per qualche bella realtà, la stuazione generale nn è fra le piu belle.

  17. giddio

    Nn avevo letto il tuo primo commento.
    Anch’io sono serio, soprattutto quandoparlo di politica. Io nn sono (questo per natura) nè un promotore del pensiero unico nè un rasseganto cronico. Il mio pensiero, ampiamente argomentato in queste pagine, nasce da esperienze dirette, vissute, toccate con le mani. Nelle “stanze dei bottoni ” di cui parli ci sono passato e quello che accade è meglio che nn si sappia in giro. Una volta che ci sei entrato in quelle stanze l’unico modo per restarci è avere uno stomaco abbastanza forte per nn vomitare. Il mio stomaco nn ce la fa piu’!!! Quanto detto in queste ultime righe mi rimanda ad un altro problema, che nel corso degli anni mi ha un po ossesionato e al quale nn ho trovato soluzione. Perche mai i nostri politici evitano di farci entrare nella stanza dei bottoni???C’è qualcosa da nascondere?? L’istinto mi porterebbe a dire si. Dunque, caro amico mio, dove risiede l’ineteresse pubblico in questi politici, se poi questo interesse è condiviso solo da pochi???
    Io nn appartengo alla categoria di quel 25enne di cui sopra: l’essere umano, come qualsiasi altro essere umano tende a massimizzare la propria fitness. Non c’è nulla di male, è un processo naturale. Il problema nasce quando lA massimizzazione del proprio bnessere cozza con quello pubblico, o lo va a danneggiare.In sintesi, cio nasce, quando manca lacultura politica, lacultura dell’impegno. Quando l’unica cultura poltica insegnata è quella di quel 25enne: la piu’ qualunquista che si possa avere.

    Con Stima (bravo Vincenzo)

    Salutami Molly Malone!!!

  18. Vincenzo

    oh mamma mia, penso che non finiremo mai di fare botta e risposta! Stiamo bene o stiao male?!?!?

    Non esiste un posto in cui chi fa impresa non è protetto dalle assicurazioni, da noi sono arrivate solo il mese scorso perchè prima gli istituti privati non erano disposti a coprire una disorganizzazione istituzionale (come la nostra agricoltura). Ma la sostanza è che una cosa è dire che un settore va organizzato (va fatto gioco di squadra o sistema coma va di moda dire adesso), un altra cosa cosa è dire che siamo sull’orlo del baratro. Tu hai capito da che parte sto!

    Le insolvenze sono allo stesso modo figlie della mancanza di coordinamento: non servono bar o disco-pub o fanta discoteche o salotti intellettuali ma clienti , portafogli pieni. Senza quelli tutti l’avanguardia neo-barista è destinata a diventare insolvente.

    Il problema dei prezzi altalenanti è in parte risolto negli ultimi 2 anni. Deriva dal fatto che se un anno le fragole valgono 1€/kg, l’hanno dopo sull’ondata di ottimismo i campi coltivati a fragole raddoppiano in termine di superficie coltivata e di conseguenza in termini di prodotto sul mercato, l’aumento di prodotto causa una diminuzione del prezzo al produttore (è una legge del mercato non una catastrofe che pende sulle nostre teste). Per questo la coldiretti ha istituito delle quote, ovvero un indicazione delle aree coltivate superata la quale diventa controproducente per il produttore investire in fragole. Per le fragole ha funzionato perchè sono colture annuali per gli altri tipi di frutta non è ancora così efficace perchè il rinnovamento delle colture richiede piu tempo.

    Un panorama così pronto a far fronte alle difficoltà non è da sfiduciare, è da incentivare.

    Sicuramente i problemi non sono finiti ma questa gente è molto piu simile agli imprenditori della Cgiadi Mestre( che si lamentano sempre ma poi le tasse le pagano e tirano il paese) che i dipendenti pubblici delle scuole o degli ospedali che sono sempre alla ricerca dello sponsor per andare avanti. Sono il nostro orgoglio, sono sempre strumentalizzati e sono guidati da istituzioni incapaci di garantire loro i servizi che a loro servono.

    mi sono dilungato troppo. Credo che ancora in questo angolo di italia ci sia tanto da dire e da fare.
    e tanti frutti da racogliere.

    Molly Malone ricambia con capezzoli turgidi.

  19. giddio

    Vincenzo,
    il mio nn voleva essere un botta e risposta, ma solo una discussione.
    In ogni caso, fatta eccezione per le incantevoli analisi economiche, soluzioni nn ce ne sono…o probabilmente sono io che nn capisco.
    Nn vorrei sembrare arrogante e presuntuoso dicendo che ti “manca il polso della situazione”- Sia chiaro: lo dico con la massima serenità possibile e in fin dei conte nn è nè colpa nè demerito, ma di proposte e azioni fallite ce ne sono state tante. A me fa piacere che tu sei animato da questa forte volontà di cambiamento. Io l’ho avuta per tanti anni: adesso ho perso il motore principale, la speranza.
    Speriamo ch tu un giorno me la faccia tornare.

  20. Vincenzo

    Non sono qui per curare il tuo calo del desiderio, quelli sono problemi tuoi. Poi i nostri problemi sono tanti e complicati ma spesso sono sintetizzati dal pensiero unico che li annega e li fa sembrare irriconoscibili.

    A me interessa capire come la gente che ha vissuto Policoro nello stesso modo in cui l’ho vissuta io, cioè da suo figlio e studente, la vede da un ottica diversa.

    tralascio la vicenda del polso.

    Le soluzioni che nessuno ha trovato (per interesse diretto) OVVIAMENTE ci sono.
    soprattutto con 55miliardi di royalties del petrolio all’anno per non parlare di quelle dell’acqua per 600mila abitanti.
    abbiamo anche la crescita demografica piu alta della media italiana (cioè capitale umano) e scolarizzazione ad alti livelli.

    Ma se la società critica non vigila sulla politica lo sviluppo sarà assopito dalle clientele. E l’informazione celebrativa, come quella dei nostri giorni.

    Saluti e baci.
    Con sempieterna stima.

  21. giddio

    ok…buon lavoro…ma cio che dici (crescita demografica, sviluppo dovuto alle royalities, agricoltura etc etc… ) io nn l’ho mai visto.
    Dato che sono assolutamente certo delle mie tesi, nn per arroganza ma x semplice constatazione, ti aspetto al varco (in senso amichevole).
    Sarei davvero curioso di vederti all’opera, nn ho mai avuto questo piacere. Forse, in tutti questi anni di attivismo politico, ho semplicemente visto fischi per fiaschi!!!
    Io hovissuto a policoro e ho visto cio’ che ti ho raccontato. Scusami, ma cio che tu mi hai raccontato, io nn l’ho mai visto.
    La speranza persa, infine, nn lo considero un problema, semplicemente me la vado a trovare da qualche altra parte, cosï’ come hanno fatto migliaia di nostri connazionali …ma come hai ben detto tu, questi sono solo problemi miei.

  22. Vincenzo

    Non ho detto che vedo sviluppo, ho detto che gli ingredienti per costruirlo ci sono.
    Il fatto che tu non sei riuscito a cambiare il mondo era un risultato tanto scontato. La politica anche quella nostra è fatta di tanta gente con buoni propositi, non siamo mica solo noi ad amare la nostra terra! Il mio di contributo attivo probabilmente non arriverà mai, a meno che nn scendo in politica per cercare un posto di lavoro (che nn succederà mai! Perchè amo piu la mia dignità del mio paese). Succede e tu lo sai a tanti dei giovani di policoro e non li biasimo; credo di poter fare la mia parte di osservatore, senza essere superfluo.

    Grazie Egidio per questo animato ma mai banale scambio di opinioni

  23. Domenico Melidoro

    Carissimi Giddiuzzo e Vincenzo (e Mario, che cortesemente ospita la discussione), mi intrometto nella vostra lunga e animata discussione.

    Per quanto riguarda il primo intervento di Egidio (non andare a votare, chiamare politici stranieri per far sviluppare il Sud, ecc ecc), mi pare opportuno spendere dire quel che segue: Egidio sa che lo stimo tanto, anche se spesso la pensiamo in modo diverso, ma se la proposta è una provocazione, vale per quel che vale, ossia è solo una provocazione su un blog. La tua proposta ricorda vagamente lo sciopero elettorale magistralmente narrato dal Nobel Josè Saramago in quello straordinario romanzo intitolato ‘Saggio sulla lucidità’…però Saramago fa eccelsa letteratura, racconta come pochi le aberrazioni del Potere…dunque, lasciamo stare!
    Se invece il non voto, con l’invio di truppe di Amministratori dall’Estero, pretende di essere una proposta seria, concedimi di dirti che sta fuori dalla grazia di Dio (per chi ci crede) o dalla consuetudine politica e giuridica internazionale (per chi vuole mantenersi sul piano empirico). Il Commissariamento è previsto quando un Sindaco non ha i numeri per governare (e a Policoro è successo), quando ci sono infiltrazioni mafiose (e anche questo a Policoro è successo), in altri casi…l’invio di milizie internazionali può essere lecito per gravi violazioni dei diritti umani; le milizie nazionali (vedi Napoli) possono essere inviate per emergenze di ordine pubblico o sanitarie; gli osservatori internazionali vengono inviati a controllare i processi elettorali nelle democrazie ‘fragili’…ma di politici inviati ad ‘applicare le regole’ senza conoscere nessuno non si è mai sentito parlare!

    Concludo osservando che sia Egidio che Vincenzo, pur discordando su molte cose, condividono un assunto fondamentale, che io reputo sbagliato, vale a dire che lo Stato deve produrre ricchezza, posti di lavoro, sviluppo, ecc ecc.
    Non vi sembra che questa idea sia un pò troppo ‘dirigista’? In un ordinamento liberale lo Stato non deve dirigere l’economia. Il suo ruolo si limita a quello di costituire la struttura in cui si svolge la vita economica e a regolarla. Tra l’altro, a seguito della globalizzazione, anche queste funzioni risultano molto difficili da svolgere.
    Un altro compito dello Stato, che poi è quello che mi sta più a cuore, è quello di redistribuire, attraverso la tassazione, parte della ricchezza prodotta. E’ qui che si concentrano le aspirazioni egualitarie di quella parte politica che si definisce (ancora?) Sinistra.

    E’ strano che a ricordarvi un principio cardine del liberalismo debba essere proprio io, che 3 anni fa, per la mia vicinanza ad alcuni settori della Sinistra radicale, ho scritto sui diritti civili per il settimanale del PdCI e di politica interna per una testata in cui scrive anche l’ex corrispondente da Mosca dell’Unità…ma non bisogna sovraccaricare la politica di ruoli che non le competono. Figuriamoci poi le Amministrazioni locali!

    Piuttosto che affidare agli Amministratori programmi (nel caso che Egidio ricorda si trattava di un programma generoso, ma ingenuo e alquanto fantasioso…ora sarebbe lungo dire il perchè) su come far decollare l’economia, sarebbe meglio raccomandare loro di fare una cosa giusta, meritoria e fattibile: il registro delle coppie di fatto (io provai a proporlo in una riunione di Sg nella sezione Ds, ma venni deriso) per far accedere un numero pià elevato di coppie e famiglie ai benefici pubblici.

    Non sono in Italia, quindi non voto. Mi dispiace tanto non poter votare Rocco Fabiano al Comune, e il PD alle politiche. Certo, non avrei votato con molto entusiasmo…Veltroni non è un leader che mi fa sognare più di tanto…però nel Manifesto dei Valori del PD mi ci riconosco a sufficienza, anche se della Binetti e di Calearo se ne potrebbe fare a meno!

    Saluti liberali, egualitari e progressisti…

    Domenico Melidoro

  24. Vincenzo

    Ciao Domenico,
    se leggi i primi post, io parlavo di sviluppo dal basso, in questo non concordo con Egidio. E’ vero ho parlato di provvedimanti che debbano avere la stessa carica della riforma fondiaria, ma nell’ultimo post parlavo di attingere alle nostre risorse stando fuori dalla politica.
    Insomma io non credo ai santi e ai profeti anche se sono intimamente Cattolico.
    Tuttavia in questi post c’è poca traccia del mio concetto di politica o di stato e della visione del nostro mondo (abitiamo tutti nel 2° piano di zona, e misà che siamo tuttie tre all”estero) che mi farebbe molto piacere raccontare e che mi fosse raccontata da voi che (scusatemi) siete molto simili a me, se si fa eccezione della fede politica.

    Il tuo discorso è ricco di argomentazione e contenuti, io ti leggo con timore reverenziale ma sono pronto a ribattere punto su punto, compreso sul fatto che senza binetti non esisterebbe neanche il pd e che Veltroni lo abbia lanciato proprio come la sintesi delle concezione e la morte dello scontro sociale. Concetto giusto ma gli ultraquarantenni, quelli che hanno visto i proiettili degli anni di piombo diventa un progetto troppo ambizioso.

    Dove ti trovi?
    grazie per essere intervenuto sarebbe bello sentirne altri.
    Saluti

  25. giddio

    Domenico Domenico,
    che bello sentirti!!!… ma una volta eri piu lucido (è una battuta)!!!..sarà l’aria degi states
    Essendo un innovatore rivendico ancora la storia dei politici esteri!!!
    Lo faccio per una ragione pratica, e reale: in tutto cio’ che avete detto ,vedo solo analisi ( e di “esimi analisti” che teorizzano possibili sviluppi per il mezzogiorno se ne sono avvicendati troppi). Le soluzioni vengono lasciate alle fantasie del lettore??
    Mi permetto allora di dissentire. è arrivato il momento storico di trovare delle soluzioni radicali.Soluzioni che possono provocare uno shock politico e sociale. Cha facciano aprire gli occhi alla gente. Che li faccia rialzare.
    Vuole essere una provocazione??Le chiavi di lettura che le vuoi dare sono tutte tue. Se porta risultati e crescita a me va bene!!
    Del resto amo le cose che nn si sono mai sentite…
    mi attraggono!!!. Ogni tanto visioni irrealizzabili servono per migliorarci
    L'”assunto fondamntale” di cui parli ritengo che sia anche il tuo.Provo ad argomentarlo. Potresti citarmi un solo esempio di crescita (intendo soprattutto economica) nel corso della storia occidentale in cui essa nn sia stata “indirizzata”e/o orchestrata da una classe politica?? A me nn sovviene (il che nn eclude che possano esistere). Cio vuole dimostrare la necessità.
    E poi, carissimo e vecchio amico mio, come possono le coppie di fatto accedere a contributi economici pubblici se questi nn vengono discussi e approvati dalla politica???
    Nella mia visione di società, la politica è solo uno strumento per raggiungere degli obiettivi che possano essere quanto piu’ largamente condivisibili.
    Un ultima battuta: il programma era ingenuo. Fatto da ragazzi che pensavano di poter cambiare le cose con profondo impegno e passione. Sulla fantasia nn ci sto. Le tesi, sebbene solo in fase embrionale, sono state argomentate cercando anche di trovare i mezzi economici e legislativi per la loro realizzazione. Alcuni di essi erano idee a lungo termine, altre, come quella proposta da Tinto, potevano essere realizzate in pochissimo e neanche con un grosso investimento.
    Infine,Ribadisco il mio no al voto. Nn è disimpegno, ma un segno di cambiamento.
    è tutto cio che voglio

    Egidio Stigliano

  26. giddio

    Un altra piccola cosa :
    In tutti i paesi del mondo, anche dalla grande america da cui scrive le “regole del mercato” rappresentano il punto fi riferimento per tutti gli investitori. Vi sono pero’ delle eccezioni : quando il sitema nn è in grado di autoregolarsi interviene lo Stato (scandalo Enderon, scandalo mutui). E in Italia, siamo sempre in un continuo stato d’emrgenza (opinione opersonale).Ma da quando sei diventato un liberista selvaggio???
    Ritornando all questione delle amministrazioni locali: mi sono un po seccato di ascoltare la solita tiritela “questo nn spetta a noi”, “nn è un compito nostro” e bla bla bla….
    Ritengo che tutto cio’, inserito in una logica meridionale serva solo a disimpegnare la politica, e di riflesso le amministrazioni locali, dai propri impegni.
    Del resto, le amministrazioni locali (comune e regioni soprattutto) dovrebbero essere quella parte del sitema a diretto contatto con le necessità dei cittadini e con le loro richieste per farsi poi tramiti con chi di dovere.
    Possono fare tanto.
    Noi, con I GPU (ritorno alla questione del programmo e poi chiud), abbiamo voluto incarnare uno spirito nuovo nel fare politica.
    Voleva animarla da quelli che dicono “nn sovraccaricate le amministrazioni locali di impegni che nn li competono”. Volevamo essere una benzina nuova. Piu pulita.
    Un filosofo indiano scriveva :”” punta le stelle, se sbagli almeno cadi sulla luna.
    Ecco questo eravamo noi , nel bene e nel male

    Con l’affetto e la stima di sempre

    Egidio Stigliano

  27. Vincenzo

    L’italia del nord est si è sviluppata senza un gran che di impegno politico centrale, con tanta disciplina a livello locale e con l’indirizzo delle associazioni di produttori. D’altrocanto l’impiego di soldi pubblici (durante il periodo della crescita del nord est) c’è stato in altre parti d’Italia, tipo per costruire la bretella autostradale di Napoli o il porto di Gioia Tauro, mentre a Mestre c’è una tangenziale ipertrafficata pressochè intatta dalla quele transitano tutte le merci in entrata e in uscita dall’italia (su gomma) verso l’est europa metà Germania e attraverso i porti di Mondragone e Trieste.
    Una cosa simile è avvenuta nele marche negli anni precedenti al 2001, mitigata dalla crisi dei mercati dopo l’11/9.

    Ci sono altri esempi anche piu vicini a noi, tipo la Puglia, che è diventata la regione trainante del sud italia; è sede di vivaci centri di produzione con pochissimi interventi pubblici, al contrario della basilicata che attraverso l’obbietivo 1 prende vagonate di soldi per progetti di sviluppo cronicamente fallimentari.

    Quando parli di politici in affitto penso che sia addirittura anticostituzionale, a meno che non si tratti di una commissione come quella che in Francia ha istituito Attali, che però non è politica, è tecnica. Ma comunque nessuno straniero puo risolvere i nostri problemi come noi, e poi non è detto che la differenza tra noi e i paesi da cui vorresti importare politica sia la qualità della gente o un sistema piu incentivante (Helmut Kohln che è ritenuto il padre riformista tedesco, ha salvaguardato tutto l’impianto industriale tedesco negli anni in cui in italia chiudeva tutto, dopo 14 anni di governo fu processato e condannato per tangenti, altro che Berlusconi!).

    Con cordiale apertura.
    Vincenzo

  28. Vincenzo

    Cazzo ho scritto mondragone era Monfalcone

  29. giddio

    tre rapide risposte:
    alcuni degli esempi che hai citato sono nate attraverso la concertazione con le politiche locali (credo ce sia la regione incaricata per gli espropri, per esmpio).
    Anche la puglia ha goduto dei soldi dell’obbiettivo uno.
    I nostri problemi nn li abbiamo risolti per 150 anni, vogliam farlo adesso??!!
    Helmuth Kohl è solo un esempio negativo: la maggior parte di quei politici hanno fedine penali immacolate e quando nn ce l’hanno prendono la valigia e si togono dalle scatole per essere processati. Cosa che nn accade in italia essendo l parlamento italiano il secondo posto in italia con la piu alta percentuale di criminalità,secondo solo a Scampia.
    Le strade di cui parli sono state costruite con soldi pubblici: solo lo stato puo costruirle (e poi concede licenze a diverse aziende appaltatrici e per la costrutione e per la manutenzione).
    I neo-liberisti, che credono nella supremazia della economia sulla politica, hanno fatto gia molti danni a questo mondo creando squilibri sociali.
    Neanche il piu grande stato liberista del mondo lo accetta a senso unico (gli esempi li ho citati sopra).
    Pertanto la politica è ncessaria,cosi come una sua riforma radicale a partire da queste votazioni.

  30. giddio

    ritengo ch la concertazione sia uno strumento importante e irrinunciabile.
    Poi nn ho mai parlato di una politica onnipresente, ma solo organizzatrice.

  31. Vincenzo

    Bisogna risolvere i problemi prima possibile. Non ci saranno altri 150 a disposizione. Ci sono tante aree sottosviluppate che si sono riprese grazie a politiche piu attente alle esigenze locali. Io adesso sono in Irlanda che è oggi il secondo pil procapite europeo dopo il lussemburgo e 20 anni fa era un paese fra i piu disagiati in europa e condizionato negativamente della criminalità organizzata e dal terrorismo (IRA).
    La celtic tiger (così oggi si definisce il miracolo economico irlandese) è dovuta a politiche fiscali e sul mercato del lavoro di impronta tactcheriana che hanno attirato investimenti dall’estero (senza soldi stanziati dall’europa) e incentivato l’impreditoria locale con impennata dei salari.
    Non c’è stato nessun mercenario dall’estero, anzi ad operare la riforma è stato un partito di ispirazione liberale e il partito degli ex-terroristi dell’IRA che hanno rinnegato le violenze in nome del progresso e dello sviluppo.

    Lo stesso tipo di considerazioni sebbene con risultati non ancora così consistenti si possono fare per la littuania, Estonia e lettonia, che sono uscite dall’economia di stato con riforme simili.

    Tanto per chiarire, io credo che un capitalismo competitivo sia ancora la strada da percorrere,
    secondo me, e anche forse secondo i neoliberisti, la politica e l’economia non sono in competizione ma sono l’una dipendente dall’altra, in particolare la politica (tra le altre cose) dirige l’economia stabilendone le regole e promuovendo la crescita.

    Non credo che la novità in quanto tale sia la via dello sviluppo, piuttosto lo sono politiche già efficacemente applicate altrove e studiate ad hoc per la nostra realtà.

    Per Domenico:
    è curioso da parte tua che uno di sinistra come te (spero che ti definisca tale) dia del “dirigista” a uno che di sinistra non ha niente se non provenire da una regione in cui fa percentuali bulgare. Intendo, non è “dirigismo” un concetto prettamente legato all’idea di stato che ha Visco, D’Alema, etc.? cioe quello della redistribuzione del reddito attraverso la tassazione e le politiche sociali?
    Sono curioso di sapere cosa ne pensi.

    Vincenzo

  32. giddio

    Vincenzo: che bello!!!!
    sfondi uan porta aperta…bisogna solo mettersi a lavoro.
    Un neoliberista che rconisce il ruolo della politica è un grande passo avanti!!!

  33. Vincenzo

    Non penso che i neoliberisti pensano che la politica sia meno rilevante dell’economia o superflua. Magari pensano che la politica non debba mettere le mani nelle tasche della gente per redistribuire ricchezza!
    Io non sono un liberista, casomai un liberale.
    L’unico lavoro in cui mi voglio cimentare è quello di informarmi di politica (per passione personale) e completare i miei studi.
    Mi piace solo confrontarmi con altri punti di vista.
    Tra l’altro, posto che l’unico posto dove potrei fare politica è policoro perchè è l’unico posto che amo e che conosco piu profendamente, non penso che sia possibile fare politica in trasferta.
    Non sono un militante.

    Se hai voglia e ritrovi gli stimoli che avevi perso mettiti tu al lavoro, sono sicuro che avrai seguito.

    Io darò il mio contributo al “bene di Policoro” votando il programma che ritengo piu adatto allo sviluppo del metapontino quando si voterà la prossima volta.
    Ci sono anche in queste elezioni politici che potrebbero rappresentarmi.

    Calorosamente sincero e cordiale.
    Vincenzo

  34. giddio

    Purtroppo nn è cosi’. I neoliberisti pensano giusto il contrario di quello che dici tu: adesso nn credo sia il momento di affrontare questa discussione se no nn ne usciamo piu’.
    Sul fatto della “redistribuzione della ricchezza”, nn sono ancora una volta assolutamente d’accordo con te.
    Mi sono sempre chiesto come è mai possibile che un semplice principio di equità possa essere anche minimamente in discussione???Anche a riguardo, credo che le moderne teorie economiche possano smentirti.
    Un po di tempo assistevo a una conferenza in cui il relatore dimostrava che attraverso la collaborazione delle parti sociali si aveva un benefit maggiore per tutti. Per la dimostrazione si avvaleva della game theory (una piccola citazione…nn so se riusciro’ a trovare la referenza, spero che ti fida).

    Nota personale: io ci ho gia provato Vincenzo, e mi sembra di averlo gia detto ampiamente nei precedenti posts.
    Io ho fallito. Nn ho nessun problema ad ammetterlo
    Aspettiamo quelli bravi, quelli che propongono idee e strade per poterle raggiungere, e nn solo analisi interminabili. E che poi abbiano la forza e la capacità per realizzrli.

    Se no facciamo i filosofi!!!!

    Melido’ t’abbrazz!!!

  35. Vincenzo

    Senti neoliberismo è meno stato nell’economia per la salvaguardia della politica. Basta trovarla sul dizionario. Stato e Politica non sono la stessa cosa ; ma magari il tuo è un lapsus freudiano, visto che consideri lo stato uno strumento che la politica ha per esercitare il potere (dirigismo).
    Non sono mica io a contestare il principio che tu dici di equità! lo fa gente di cui “io non sono degno di sciogliere il legaccio dei sandali”.
    Ad ogni modo non è in discussione il principio per cui chi è più ricco deve contribuire in maniera maggiore (fosse per me tutti quelli che guadagnano più di 250.000 euro dovrebbero pagare tutti i farmaci anche se pensionati o invalidi), lo è un certo modo di intervenire nelle tasche per sopperire all’incapacità di governare o di creare opportunità.
    Poi riguardo ai filosofi, visto che io non faccio politica militante ne ho intenzione è sempre meglio parlare dei nostri problemi che non delegare ad altri la responsabilità di venire a salvarci!

    Grazie Egidio.
    filosoficamente cordiale.
    Vincenzo

  36. giddio

    giuro che ho difficoltà a comprendere.
    Nn devi essere interprete di quello che scrivo, lo devi solo leggere.
    “visto che consideri lo stato uno strumento che la politica ha per esercitare il potere (dirigismo)”: potresti dirmi dove mai l’ho scritto??
    Sto cominciando a preccuparmi: arteriosclerotico a questa età!!!!
    Per fortuna è tutto scritto.

    “Poi riguardo ai filosofi, visto che io non faccio politica militante ne ho intenzione è sempre meglio parlare dei nostri problemi che non delegare ad altri la responsabilità di venire a salvarci!”…nn capisco i filosofi con la salvezza???
    ho fatto politica, ed ho delegato, come accade in tutti gli ordinamenti di tutti i paesi. Spero che cio’ abbai soddisfatto la tua curiosità

    Con interrogante (???) cordialtà
    Sempre io

  37. giddio

    ti invito a dare un ‘occhiata:
    http://it.wikipedia.org/wiki/Neoliberismo

    soprattutto alle critiche..è riferito a qualche commento di stamattina

    Ciaoooooo

  38. giddio

    nn voglio dire che tu sia neoliberista (nn so se x te è un’offesa ma per me lo è…hahahahaha)…era solo per completare il discorso iniziato anche con l’intervento di domenico melidoro (il filosofo a cui mi riferivo era lui…nn certamemte tu: anche prchè nn lo sei…lui si!!!)

  39. giddio

    In ogni caso volevo dirti che è stata una proficua corrispondenza.
    Ci siamo detti come la vediamo e questo mi fa molto piacere.
    Magari rileggedo con piu’ calma possiamo trovare nuovi spunti di conversazione.
    La settimana che viene sono super-incasinato e nn so se potro’ risponderti, cmq spero che ci possiamo risentirci quanto prima.

  40. Vincenzo

    Neoliberista mi piace. Liberal è meglio.

    nel link che hai postato c’è esattamente la definizione di neoliberismo a cui alludevo io. Liberare l’economia dallo stato. Hai confuso lo stato con la politica: quindi il lapsus freudiano sta nel fatto che per te lo stato è il mezzo a servizio della politica (visione scialista), non l’arbitro della libertà di mercato(visione liberista), non era un interpretazione tuttalpiu una provocazione.

    Per quanto riguarda il discorso della salvezza alludevo a un tuo post precedente in cui dicevi “aspettiamo quelli bravi….”
    posto che non avevo capito l’accusa di filosofo e me ne scuso.

    Piacere di aver conversato con te!
    alla nostra birra.
    CIao

  41. Domenico Melidoro

    …vedo che la discussione è lunga e complicata…ne riparliamo quest’estate di persona…ciao

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